giovedì 19 dicembre 2019

martedì 19 novembre 2019

Spiegazioni esaurienti e chiare.

Oggi ho visitato la pagine del Notaio Rubini: informazioni chiare, complete.. Un esempio per molti.

Ma conviene fare il preliminare d'acquisto dal Notaio?

Normalmente il primo “atto” quanto si compra casa è la firma del preliminare di vendita, spesso assistiti dal meditatore che ha fatto da tramite tra le parti. Da qualche tempo la legge obbliga i mediatori immobiliari a registrare tale preliminare
Quello che a volte sfugge ai contraenti è che tale registrazione non dà alcuna sicurezza né per il passato (ad esempio circa la provenienza corretta dell’immobile), né per il presente (non assicura che chi ha sottoscritto il contratto sia davvero proprietario dell’immobile o legittimato a disporne), né soprattutto per il futuro.
Il bene infatti continua a rimanere in pieno nella sfera giuridica del promittente venditore, e ne subirà le relative vicende. Possibili pignoramenti, ipoteche, azioni esecutive, doppie vendite ecc…
Può essere opportuno quindi valutare se rivolgersi già subito per la redazione del preliminare al Notaio. La sola consulenza non implica alcun aggravio dei costi: è infatti già compresa nell’onorario che si pagherà per la stipula del rogito definitivo.
Inoltre è possibile valutare se procedere non solo alla registrazione del preliminare, ma anche alla sua trascrizione. Ciò può essere opportuno ad esempio nel caso non si abbia certezza dell’affidabilità del venditore o della sua situazione patrimoniale. In questo caso è necessario redigere un apposito atto pubblico. Per esso è necessario sopportare quache centinaio di Euro di imposte aggiuntive non recuperabili.
In aggiunta saranno da pagarsi alcune altre imposte, che tuttavia rappresentano semplicemente una anticipazione di imposte da pagarsi sul rogito definitivo, e che non verranno più pagate in tale occasione.
L’onorario del Notaio per la redazione del contratto preliminare trascritto è molto ridotto, e in molti casi rientra anch’esso nella somma complessiva dovuta per il rogito definitivo.
Può sembrare che tali costi, non essendo obbligatori, si possano tranquillamente evitare, ma è importante notare innanzitutto che essi nella sostanza si riducono poche centinaia di Euro non recuperabili. Inoltre essi offrono come effetto la stessa ed identica protezione che si ha una volta firmato il rogito di compravendita.
Dal momento della trascrizione del contratto preliminare si è infatti protetti come se si avesse già concluso il rogito definitivo. Nessuna vicenda del venditore infatti potrà più pregiudicare l’acquisto.
La trascrizione del contratto preliminare, è un po’ come acquistare una porta blindata per la propria casa. La porta in molti casi non servirà a nulla… ma solo fino a che qualche malintenzionato non prova ad entrare in casa.

sabato 16 novembre 2019

una casa in rosso?

Su Marie Claire Maison ho letto un articolo su:"

Quattro allestimenti tinti di rosso

Dal lacca al carminio, fino al carismatico bordeaux. La palette più appassionata della stagione autunno/inverno seduce gli interiors."
Mi domando se vivere nel total color sia una scelta possibile...
Per voi?




venerdì 8 novembre 2019

Aprire un B&B...


oggi sul blog di weagenz di cui faccio parte ho letto questo articolo che trovo esaustivo ed interessante: vi invito a leggerlo nel caso l'idea di aprire un'attività come B&B

https://blog.weagentz.com/trasformare-immobile-beb-normative/

La decisione di comprare una casa da ristrutturare per adibirla a bed & breakfast rappresenta sicuramente una scelta da prendere con le dovute precauzioni, valutandone i pro e i contro, soprattutto considerando l’importanza dell’investimento, le possibile beghe burocratiche da smaltire, ma anche il luogo nel quale lo si decide di fare.
nell'articolo la procedura utilizzata ad esempio riguarda una struttura in Toscana, provincia di Grosseto. Per quanto attiene la Liguri a i dati completi si possono trovare a questo link:

https://www.regione.liguria.it/homepage/turismo/strutture-ricettive/altre-strutture-ricettive/affittacamere.html

Nel momento in cui si desidera iniziare l’attività di conduzione di un b&b, è necessario recarsi al SUAP della Provincia in cui è situato l’immobile (lo Sportello Unico delle Attività Produttive), per poter presentare la SCIA Turistica, documento che certifica l’inizio dell’attività a conduzione familiare. Ovviamente, in seguito a questo tipo di richiesta, avrà luogo un’ispezione da parte dell’Ente (non oltre i 60 giorni dalla presentazione della richiesta di inizio attività), nella quale verrà accertato che il b&b possieda tutte le caratteristiche atte a qualificarlo come tale.
Va sottolineato che, di grande importanza, è anche la progettazione degli spazi comuni (pensiamo soprattutto alla stanza dove poter fare colazione al mattino) e teniamo conto che almeno una stanza da letto deve essere sempre destinata al proprietario del b&b. In altri casi, quest’ultimo non ha l’obbligo di alloggio all’interno dello stesso stabile, ma deve garantire di essere domiciliato ad una distanza prestabilita dalla struttura ricettiva, così da poter garantire agli ospiti una pronta assistenza ogni qualvolta essa si renda necessaria.
http://www.comune.imperia.it/pagina2337_suap-archivio.html

giovedì 7 novembre 2019

un corso di laurea specifico per Agentiimmobiliari

Non male!
ricevo mail dall'associazione di categoria FIAIP:

Nasce la laurea in Gestione di Impresa Immobiliare.


Il nuovo corso universitario per gli operatori del settore immobiliare.

Stavolta vi diamo il benvenuto sul nostro blog con una notizia che potrebbe cambiare radicalmente la professione dell’agente immobiliare. Infatti è nato da poco un percorso universitario dedicato espressamente a chi vuole intraprendere questa carriera. Si tratta di una novità importante per agenti e aspiranti tali, che ora possono avvalersi di un corso di laurea che gli permette di acquisire competenze inedite per la maggior parte degli operatori del comparto.
Nello specifico, parliamo di un percorso di formazione triennale in Gestione di Impresa a Indirizzo Immobiliare, istituito dall’Università Mercatorum e promosso dall’associazione di categoria FIAIP in collaborazione con Confassociazioni. La laurea offre conoscenze, competenze ed esperienze a chi fa il suo ingresso nel mercato del lavoro, ma è dedicata anche ad agenti immobiliari, amministratori condominiali, tecnici dell’ediliza e delle costruzioni come geometri e periti.
In generale, il corso di laurea in Gestione di Impresa dell’Università Mercatorum appartiene alla classe delle lauree universitarie in Scienze dell’Economia e della Gestione Aziendale e si divide in vari indirizzi, tra i quali appunto quello Immobiliare. Ma qual è l’utilità di questo percorso di studi? L’Università promuove una cultura aziendale che abbia come valori portanti la comunicazione e il marketing strategico, da tradursi in prassi operative di successo sul lungo periodo.
Il corso di laurea offre strumenti utili per la la gestione di progetti immobiliari in una complessità ambientale tutta nostrana: Infatti in Italia il settore immobiliare e dell’amministrazione degli immobili è cambiato per via dell’industrializzazione e della riorganizzazione delle dinamiche di mercato, con la conseguente nascita di grandi operatori in grado di promuovere progetti di investimento più consistenti rispetto a quelli del passato.
Le conseguenze sono state una forte specializzazione dei ruoli dei soggetti che operano nella filiera e una sempre maggiore complessità gestionale. In questo contesto diventano evidenti le potenzialità di incremento della competitività del settore, dovute all’adozione di una cultura della comunicazione da parte degli attori del mercato immobiliare e del building management nella gestione del sistema di relazioni di cui fanno parte. 
Una competitività che secondo Franco Pagani, Vicepresidente Vicario Aggiunto di Confassociazioni, con il mondo del lavoro in evoluzione può essere garantita solo mediante processi di apprendimento continuo di diversi saperi. A detta di Pagani l’immobiliare, con tutti i suoi servizi associati, necessità l’incontro delle capacità trasversali dell’intera filiera. E in questa prospettiva la laurea in Gestione di Impresa Immobiliare offre ai professionisti del settore una risorsa efficace per vincere sul mercato.


giovedì 31 ottobre 2019

Ma lei non è di Sanremo




Non sono nata a Sanremo, la mia famiglia è lombarda e pur avendo vissuto ormai più anni in Liguria che nel pavese, evidentemente, ci sono delle componenti nel DNA che restano predominanti .Anche oggi, come in molte altre occasioni, dopo pochi minuti di colloquio, mi hanno interrotta per chiedermi: “ma lei non è di qua, vero?”Ogni volta ne sono felice, come di un riconoscimento all’educazione che mi hanno trasmesso.

venerdì 25 ottobre 2019

Prima e dopo n°4 :Trasformazioni in ufficio


Un ufficio in centro a Sanremo. Finisce una locazione e ne parte una nuova ...
i locali che erano stati usati quasi più come archivio che aperti al pubblico richiedono molta attenzione. Questo è il "prima"

 6 l'unico locale usato come sala riunione.

 5 deposito/archivio/cucina

 2 corridoio 

 4 deposito/ archivio

 4 non merita foto migliore..

 3 ufficio 
1 ingresso/reception

ed ecco la trasformazione
1:



3


4

5
 

6  e' completamente vuota, in attesa del nuovo collega...

In questi locali è stato fatto un gran lavoro con amore, attenzione e l'entusiasmo di chi, per la prima volta,apre uno studio tutto suo dove mettersi alla prova, aiutando gli altri.

Non sempre una professione è un lavoro, talvolta è dedizione.

 Nel "Cavedio" l'impegno è aiutare a trovare l'uscita ed accompagnare tendendo una mano...




I miei auguri e complimenti a Martina, Sara e Tullio.




venerdì 6 settembre 2019

ritagliare una zona pranzo anche in spazi ridotti è possibile

Marie Claire Maison France offre sempre spunti interessanti di riflessione:
 pensate che il vostro appartamento sia troppo piccolo per accogliere una zona pranzo, degna di questo nome? Tavoli a ribalta, rotondi, allungabili o ingegnosi ecco 10 possibili soluzioni adatte a piccole cucine.
Creare una zona pranzo in un piccolo spazio in modo funzionale e divertente non è un compito facile. Per pranzare velocemente o cenare comodamente in uno spazio dedicato (e degno di questo nome), si consigliano diversi mobili. Ovviamente,il tavolo è l'elemento chiave!!. 
Alto, basso, quadrato o rotondo, pieghevole o allungabile, si piega letteralmente in quattro per risparmiare spazio e consentire di creare uno spazio accogliente con un layout impeccabile.
Per muoversi al meglio, la tavola rotonda è un'ottima scelta. in questo esempio  lo spirito country dei mobili accostati alla carta da parati bucolica può trovar posto in una cucina, in un soggiorno o in uno studio . Di più? Inserisci una panca per guadagnare più spazio.

Una sala da pranzo su un piano di lavoro

Una sala da pranzo non deve necessariamente scendere a compromessi sull'arredamento. Questa cucina bianca e raffinata, un design piacevole è tanto estetica quanto funzionale. Il tavolo diventa facilmente un piano di lavoro ... non è più insolito, tutt'altro.


Una sala da pranzo con un tavolo a ribalta

Questo piccolo tavolo a ribalta offre una zona pranzo per due e più persone. È un vero must quando si dispone di una piccola cucina, ma vogliamo anche ospitare diversi ospiti.


Una sala da pranzo con un tavolo alto

Questo tavolo alto, che non è altro che l'estensione del piano di lavoro, solleva la zona pranzo e può guadagnare qualche metro quadrato a terra senza compromettere lo stile. Tutto quello che devi fare è infilare degli sgabelli.

Una sala da pranzo con un tavolo "caloroso"

Piccolo spazio e piccola sala da pranzo non sono sinonimo di freddezza.. Basta un pannello color verde acqua, un muro di mattoni, accompagnato da un tavolo quadrato in legno chiaro, ed ecco come dare calore a in una  piccola cucina funzionale

 

un tavolo prolungamento...

Di forte impatto estetico, questo tavolo è installato come fosse il prolungamento della parete e si adatta alla stanza delimitando lo spazio tra la cucina e il soggiorno. Alta e stretta, questa zona pranzo si trasforma in una parete mobile che occupa un minimo di spazio.


Questa originale composizione a quadrati sovrapposti è l'ideale per energizzare una parete e creare un'area di archiviazione multifunzionale in cui scorre un piano di lavoro che è esso stesso un tavolo. Ideale per cenare o lavorare!
Questo pannello pieghevole si integra perfettamente  nella piccola cucina, il tavolo  sospeso a parete consente il movimento e l'apertura del forno senza alcun problema. Una tabella millimetrica per questo spazio un po' limitato.

Come fossimo al bar:  Questo moderno bancone (Castorama) offre un passaggio alla finestra completamente accessibile e il traffico in questa piccola cucina è perfettamente fluido.

Una sala da pranzo con un tavolo trasformista!


Trasformare il tuo tavolino in un tavolo alto per i pasti diventa un gioco da ragazzi con questo modello espandibile. Questo tavolo 2 in 1 può accogliere gli amici quando è nella posizione alta e facile usarlo semplicemente dal divano, quando è in posizione bassa. Un tavolo basta per tutto!

https://www.marieclaire.fr/maison/10-coins-repas-adaptes-aux-petits-espaces,1176943.asp

giovedì 5 settembre 2019

ricevuta di locazione


Una domanda che mi sento rivolgere abbastanza di frequente è se, a fronte del pagamento del canone di locazione con bonifico, sia necessario farsi rilasciare una  una ricevuta.
L’art. 1199 c.c. prevede che “Il creditore che riceve il pagamento deve, a richiesta e a spese del debitore, rilasciare quietanza e farne annotazione sul titolo, se questo non è restituito al debitore”; quindi il locatore che riceve il pagamento con bonifico, deve emettere la ricevuta solo quando richiesto dal conduttore.
In caso di mancata richiesta, il pagamento con bonifico non richiede l’emissione della ricevuta.

Diverso il caso in cui la locazione venga pagata in contanti: in questo caso occorre rispettare due regole:
*  non superare il limite previsto dalla normativa attuale (€ 2990,00) 
Attenzione a questa regola: se fosse certificato il pagamento di un canone di affitto superiore al limite consentito dalla legge, allora locatore e conduttore rischierebbero sanzioni comprese tra l’1% ed il 40% dell’importo pagato in contanti;
Obbligo di ricevuta se richiesta dal conduttore, ricevuta su cui va apposta, a carico dell'inquilino,  marca da bollo da 2€ se il canone pagato è superiore ai 77,47 €  




mercoledì 28 agosto 2019

Chi paga le riparazioni all’interno dell’appartamento?


Prendendo spunto da una domanda fattami ieri, penso questo sia un argomento che potrebbe interessare a molti:
Quando un  contratto di locazione ha ad oggetto un'unità immobiliare arredata può accadere che uno degli elettrodomestici si rompa. E' inevitabile la domanda: chi deve sostenerne l'onere?

Il codice civile ci dice:
ai sensi dell'art. 1576 c.c., il locatore deve eseguire, durante la locazione, tutte le riparazioni necessarie, eccettuate quelle di piccola manutenzione che sono a carico del conduttore...
se si tratta di cose mobili, le spese di conservazione e di ordinaria manutenzione sono, salvo patto contrario, a carico del conduttore.

Se la casa  è stata affittata con al suo interno una serie di mobili ed elettrodomestici, a meno che le parti non abbiano deciso diversamente, le spese di conservazione (ossia e quelle necessarie a mantenere i beni nello stato di funzionamento) e quelle di ordinaria manutenzione (ossia quelle che si rendono necessarie proprio in ragione del funzionamento), sono dovute dall'inquilino.

D'altra parte, a ricordarlo è lo stesso codice civile, al primo comma dell'art. 1590:

Il conduttore deve restituire la cosa al locatore nello stato medesimo in cui l'ha ricevuta, in conformità della descrizione che ne sia stata fatta dalle parti, salvo il deterioramento o il consumo risultante dall'uso della cosa in conformità del contratto.

Come dire: s'è vero che le cose con l'uso di deteriorano, è altrettanto vero che ciò non conferisce al conduttore il diritto di trascurare la manutenzione delle cose locate fino al punto da lasciarle colpevolmente deperire.

Caso fortuito, vetustà e necessità di sostituzione


Altra norma strettamente connessa a quanto appena affermato è l'art. 1609 c.c. a mente del quale:

Le riparazioni di piccola manutenzione, che a norma dell'art. 1576 devono essere eseguite dall'inquilino a sue spese, sono quelle dipendenti da deterioramenti prodotti dall'uso, e non quelle dipendenti da vetustà o da caso fortuito.

Le suddette riparazioni, in mancanza di patto, sono determinate dagli usi locali.

A seguito di un temporale la scheda elettrica della lavatrice dev'essere sostituita? Si tratta di una spesa dovuta a caso fortuito che spetta al proprietario.

L'inquilino ha usato così tanto la lavatrice che la cinghia s'è usurata e dev'essere sostituita? La spesa tocca proprio a lui.

L'inquilino s'è appena trasferito nell'appartamento e resta letteralmente con la cinghia della tapparella in mano? Si tratta di vetustà e la spesa è a carico del proprietario.
Si pensi alla lavatrice (ma l'esempio vale anche per frigorifero, forno, lavastoviglie ed in generale per tutti gli elettrodomestici); si supponga che l'inquilino, diligentemente, abbia sempre provveduto a tenere e manutenere quel bene in modo tale da evitare ogni possibile accelerazione nel suo normale logoramento.

Arrivati ad un certo punto, però, le costanti cure (che si sostanziano nelle spese di manutenzione) non bastano più: quella lavatrice dev'essere sostituita.
               

A chi l'onere della spesa? Trattandosi d'un intervento  dovuto alla vetustà e ricordando che ai sensi dell'art. 1575 c.c. il proprietario ha l'obbligo di mantenere la cosa in stato da servire all'uso convenuto, la spesa graverà senz'altro sul proprietario

Scheda di sintesi

  • Spese dipendenti da deterioramenti prodotti dall’uso quotidiano: inquilino;
  • Spese per la pulizia dipendenti dalla presenza di calcare o sporcizia: inquilino:
  • Spese dipendenti da rottura per un uso non corretto dell'elettrodomestico: inquilino;
  • Spese dipendenti da vetustà (rottura del motore, di una scheda elettronica o di altro componente essenziale dell’elettrodomestico): padrone di casa;
  • Spese dipendenti da caso fortuito come, ad esempio, un corto circuito: padrone di casa.