lunedì 30 luglio 2018

Gioie grandi

se il sottotitolo della mia pagina è:
Case, blog immobiliare, pensieri, ricerca, attenzioni, soddisfazioni... momenti curiosi, di scoperta, di condivisione.... www.agenziahome.it

non posso tacere che sono diventata felice nonna di una piccola meraviglia di nome Tommaso!

 
 
21 luglio 2018
GIOIA GRANDE!!!
sì il maiuscolo (del tono gridato) ci sta tutto!!
 

venerdì 20 luglio 2018

scoperta!

 

Non conoscevo l'esistenza di questa possibilità offerta sul web per trovare la migliore idea, dopo averne valutate molte, per progettare lo spazio in una abitazione.

Il cliente chiede ai progettisti della community di Pillar, prima piattaforma al mondo di crowdsourcing per la progettazione architettonica e interior design, di avere soluzioni per arredar
gli spazi e molti professionisti propongono la loro.
Si ottengono così decine di progetti di qualità per gli spazi: facile, veloce e accessibile.

http://gopillar.com/it/   

come funziona:
Se hai bisogno di rinnovare uno spazio o di progettarne uno da zero, GoPillar è il servizio che può aiutarti. Lancia la tua gara di progettazione, fissa una durata e al termine ricevi decine di progetti di alta qualità tra cui scegliere.
dopo essersi iscritti al sito, si seguono le (semplici) istruzioni e in pochi minuti la richiesta arriva a più di 50 mila designer professionisti,  tutto questo dal salotto di casa !!

Un unico prezzo, decine di progetti

In poco tempo si ricevono decine di progetti realizzati da architetti e designer di tutto il mondo. Non  rimane che scegliere un vincitore e iniziare la ristrutturazione.

Condividere le necessità: più chiare le specifiche, migliori le risposte

si deve descrivere il  progetto: esigenze, obiettivi, cosa si vorrebbe ottenere e cosa no, riferimenti e così via. Più informazioni ricevono i designer, migliori saranno i risultati.

Caricare le immagini

Si può arricchire la  descrizione con immagini dello stato di fatto e immagini di riferimento a cui i designer possano ispirarsi

Partito il contest, interagire con i Designer

Usare la bacheca dedicata per rispondere alle domande dei designer in modo da ricevere progetti in linea con le aspettative.
 

Valutare i progetti ricevuti

Al termine del Contest si potranno vedere tutte le proposte ricevute. Valutare i progetti in base alla loro originalità, fattibilità, corrispondenza alle  esigenze e così via.
 

Scegli i vincitori

Dopo aver visionato tutti i progetti, si conferma la valutazione e si sceglie il vincitore.

Rinnova il tuo spazio

Alla fine si riceveranno i contatti dei designer vincitori e iniziare a lavorare con loro per trasformare il progetto in realtà.
il pacchetto base per la ristrutturazione di un appartamento fino a 100mq ha un costo a partire da $400;si possono poi aggiungere altri filtri relativi a :
Pianta Soffitto / Controsoffitti
Pianta Demolizioni e Ricostruzioni
Pianta Impianto Elettrico
Pianta Illuminazione
Pianta 3D
Pianta Impianto idrico/sanitario
Pianta Impianto condizionamento
Pianta ed Abaco delle Essenze Arboreto
Sezioni con dimensioni tecniche
Sezione dettaglio costruttivo
ed anche
Tavola Arredi, Tavola Finiture, Tavola Materiali,  Pavimenti, Tavola Sanitari Prodotto, Tavola Colori, Tavola finestre, porte e maniglie, Tavola delle luci, Progetto Arredo su misura

Basta un clik per ottenere il tuo progetto

 

Sfoglia alcuni progetti

martedì 17 luglio 2018

nuova casa...cosa fare come inquilino

Quando si affitta un appartamento, che sia il primo o l'ultimo di una lunga serie, si inciampa sempre sugli adempimenti da osservare...

Cerco di presentare una breve guida su come muoversi appena si ha la copia registrata del contratto:

- recarsi all'anagrafe per modificare la residenza (il domicilio invece non si dichiara in Comune) *
- muniti di vecchie bollette e dei numeri rilevati a contatore recarsi dai Gestori utenze per volture o
  aperture utenze [acqua (se non compresa nelle spese condominiali), luce ( può essere fatta anche 
  telefonicamente) e gas(Rivolgersi all'Azienda erogante per ottenere le informazioni necessarie, dato
  che le procedure sono stabilite a livello locale.) ]Sono previste riduzioni di tariffa per l'uso
  domestico residente, per ottenerle occorre far pervenire, all'ente fornitore, anche un certificato di 
  residenza.   *
  P.S. Un alloggio senza i vari contatori dei servizi, acqua,luce e gas non è idoneo per essere
  affittato,   le spese per l'installazione dei citati contatori spettano alla proprietà, le spese per i contratti di
  utilizzo e di consumo spettano all'inquilino. 
- presentarsi all'amministratore dello stabile per comunicare le proprie generalità.
- occorre recarsi presso l' ufficio Tributi Comunale per variazione cartella Tarsu*
  Tale comunicazione deve essere fatta entro il 20 gennaio successivo al momento in cui è iniziata
  l’utenza.
- ASL per scelta nuovo medico


* serve produrre copia del contratto di locazione e copia documenti d'identità



martedì 3 luglio 2018

acquisto nuda proprietà . N° 2 : Spese

Se ci si chiede, in caso di usufrutto, chi paga le spese e le tasse la risposta è che l’Imu, la Tari e la Tasi spettano all’usufruttuario, mentre le spese sono a carico del nudo proprietario se sono straordinarie, mentre sono a carico dell’usufruttuario se sono spese relative a lavori di ordinaria manutenzione.

Imu, Tasi e Tari spettano all’usufruttuario

Se, quindi, i lavori eseguiti sull’immobile concesso in usufrutto siano stati effettivamente lavori di riparazione straordinaria o di manutenzione straordinaria, le relative spese spettano al nudo proprietario al quale, però, l’usufruttuario dovrà corrispondere, durante l’usufrutto, l’interesse sulle somme sostenute per le riparazioni straordinarie.
La legge  chiarisce che sono riparazioni straordinarie quelle necessarie ad assicurare la stabilità dei muri maestri e delle volte, la sostituzione delle travi, il rinnovamento, per intero o per una parte notevole, dei tetti, dei solai, scale, acquedotti e muri di sostegno.
In un caso, però, le spese straordinarie toccheranno all’usufruttuario: è il caso in cui i lavori per le opere di manutenzione e riparazione straordinaria si siano resi necessari in conseguenza dell’incuria dell’usufruttuario nella manutenzione ordinaria che gli spetta.

Le spese straordinarie spettano al nudo proprietario

Le spese per la manutenzione ordinaria spettano all’usufruttuario

acquisto nuda proprietà . N° 1 : Tasse


Acquistando con la formula "nuda proprietà" l'acquirente ottiene il possesso dell'immobile ma non l'uso (usufrutto)che resta garantito a vita al venditore.Vediamo come si calcolano le imposte da pagare su questa formula alternativa di compravendita
Il vantaggio per l'acquirente è di ottenere un prezzo ridotto rispetto al valore di mercato della casa. ("sconto"che diminuisce proporzionalmente all'aumento dell'età del venditore), e la certezza di poter disporre di una proprietà immobiliare in futuro.
La base imponibile delle imposte sull'acquisto in nuda proprietà è pari alla differenza tra il valore della piena proprietà e il valore dell'usufrutto. Se il primo è facilmente determinabile, il secondo si calcola nel seguente modo
  • si calcola la rendita annua dell’immobile (pari al valore della piena proprietà moltiplicato per il tasso legale di interesse che è dal 1° gennaio 2018 lo 0,3 %.);
  • si moltiplica la rendita annua così ottenuta per il coefficiente relativo all’età del venditore (cioè dell’usufruttuario).

 
questa tabella da casa.it spiega chiaramente la differenza di prezzo...
I coefficienti sono i seguenti:
  • 275: tra i 61 e i 63 anni
  •  250: tra 64 e 66 anni
  • 225: tra 67 e 69 anni
  • 200: tra 70 e 72 annni
  • 175: tra 73 e 75 anni 
  • 150: tra 76 e 78 anni
  • 125: tra 79 e 82 anni
  • 100: tra 83 e 86 anni
  • 75: tra 87 e 92 anni
  • 50: tra 93 e 99 anni
Una volta ottenuta la base imponibile da tassare, su di essa si calcolerà l'imposta di registro (con aliquota al 2% se si tratta di prima casa, al 9% se è una seconda, più le imposte ipotecaria e catastale.

lunedì 2 luglio 2018

Veranda, pergola, serra biodinamica... aggiungere spazio si può...

Fare una Veranda Chiusa Senza Permessi
 

 

 
Una veranda è sicuramente un’idea accattivante perché permette di sfruttare lo spazio esterno anche quando il clima non è particolarmente caldo o quando la giornata è piovosa. Esistono ovviamente delle regole e dei vincoli da rispettare quando si decide di realizzare una veranda. L’idea può solleticare sia chi possiede un giardino e sia chi ha una terrazza o anche un semplice balcone.
Per veranda intendiamo uno spazio esterno coperto che può anche essere chiuso o comunque chiudibile. La differenza principale tra ciò che non necessita di autorizzazione e ciò che si può fare con meno vincoli consiste nella vivibilità dello spazio che andremo a coprire, chiudere o costruire. In pratica, qualsiasi zona coperta e chiusa diventa un locale autonomo o l’ampliamento di un locale esistente e va ad accrescere la volumetria totale della casa aumentandone il valore.
Vediamo insieme cosa si può o non si può fare, quali autorizzazioni sono necessarie e quali sono le sanzioni per chi non rispetta le normative in merito.

La veranda sul balcone


         
Chiudere il balcone, totalmente o parzialmente, permette di avere a disposizione uno spazio in più, utilizzabile in vari modi ma pur sempre un locale in più. Pertanto si tratta di un lavoro di nuova costruzione e, in base alle normative dei diversi comuni, prima di procedere è necessario ottenere un permesso per costruire oppure la segnalazione certificata di inizio di attività. Inoltre, a lavoro ultimato, bisogna segnalare la modifica catastale all’Agenzia delle Entrate.
Non ottemperare a questi obblighi costituisce un reato di abuso edilizio. Le conseguenze possono essere molto sgradevoli. Infatti, sarà obbligatorio rimuovere la struttura. Se non si provvede a proprie spese, la struttura verrà comunque rimossa e bisognerà pagare una sanzione pari al doppio dell’incremento del valore dell’immobile causato dalla presenza della struttura stessa. Per il reato di abuso edilizio, che non decade dopo la rimozione della struttura, si va da un’ammenda fino a €10.329 per inosservanza di norme e regolamenti all’arresto fino a 2 anni e ammenda da €15.493 a €51.645 per esecuzione di lavori senza permesso.

Per chiudere o coprire il balcone con strutture che prevedono l’impiego di telai rimovibili e tende non servono permessi ma, in base ai regolamenti comunali, potrebbe essere necessaria una comunicazione di inizio lavori.
Inoltre, bisogna tenere conto del regolamento condominiale che potrebbe non permettere di alterare l’aspetto della facciata dell’edificio.
Se l’edificio ha un valore storico o artistico, prima di procedere, è necessario ottenere il benestare della Sovrintendenza ai beni culturali.

Come Fare una Veranda Chiusa Senza Permessi

 
 
Per quanto riguarda il terrazzo, valgono le stesse regole che si applicano al balcone. Per realizzare una veranda o un pergolato senza permesso di costruzione e senza che ciò comporti modifiche catastali, è necessario che la struttura installata non vada a costituire un locale autonomo e vivibile che va ad aumentare la volumetria dell’appartamento. Come per il balcone, sono invece ammesse strutture rimovibili che, a prescindere dai materiali, costituiscano una protezione o una schermatura, una chiusura parziale ma non un locale autonomo.
 
Ma come fare se l’opzione veranda per un motivo o per l’altro non dovesse risultare percorribile?
In alternativa potreste pensare ad una serra bioclimatica. Questa presenta diversi vantaggi e, in molti casi, può essere allestita anche dove una veranda non viene autorizzata.
 
Cerchiamo di comprendere come mai e quando una serra solare può rappresentare davvero una valida alternativa.
Serra solare bioclimatica
Una serra solare o captante, visivamente appare come un volume vetrato da realizzarsi in adiacenza ad un edificio. Ecco perché, specie agli occhi di un profano, potrebbe sembrare identico ad una normalissima veranda.
Questo, però, deve tassativamente essere orientato e posizionato in un determinato modo, proprio perché il suo scopo primario è quello di captare l’energia solare convogliandola all’interno dell’edificio, contribuendo al riscaldamento dello stesso.
Quando si parla di serre bioclimatiche, a differenza di quanto avviene per le verande, la differenza non la fa l’impatto visivo, bensì quello energetico. Dunque, per ottenere il permesso di realizzare una serra bioclimatica è necessario soddisfare alcune specifiche tecniche ben precise.

I vantaggi che offre una serra bioclimatica

Una serra solare bioclimatica è, al pari della veranda, a tutti gli effetti, un volume abitativo realmente fruibile. La sua realizzazione, però, viene concessa a titolo gratuito, poiché viene considerata alla stregua di volume tecnico. Una serra solare non risulta neppure soggetta al pagamento degli oneri, previsti invece qualora, per una qualunque abitazione, si presenti un progetto che implichi un aumento di SLP e/o di volumetria.
I Plus però non si registrano solo a livello economico e burocratico, ma anche sotto il profilo energetico e prestazionale, perché la presenza di una serra può ridurre, anche significativamente, i consumi e le emissioni di CO2. Prova ne è il fatto che la realizzazione di manufatti di questo tipo si può perfino usufruire dell’Ecobonus!
A questo punto vi starete chiedendo: come mai non ci sono serre bioclimatiche un po’ ovunque? La risposta è semplice: una serra solare, per poter essere considerata tale e godere dei benefici appena esposti, deve rispettare rigide normative, specie in fatto di contenimento dei consumi energetici.
Il D.G.R. N.1216 del 10/01/2014 riconosce la funzione bioclimatica di queste installazioni solo a patto che:
  • vengano progettate in modo tale da integrarsi nell’organismo edilizio;
  • attraverso specifici calcoli energetici, si dimostri che la loro presenza comporta una riduzione almeno del 10% dei consumi di combustibile fossile utilizzato per il riscaldamento invernale;
  • non siano in alcun modo dotate di impianti né di riscaldamento né di raffrescamento;
  • abbiano una superficie di pavimento pari al massimo al 15-30% della superficie utile interna dell’alloggio e
  • soddisfino determinati requisiti anche in termini di orientamento, scelta dei materiali e rispetto alla presenza di eventuali schermature.
cit.: https://casinamia.com/chiudere-terrazzo-senza-abuso/
 
La véranda est l'extension de maison idéale. Mais quel type de véranda choisir ? En aluminium, en acier, en bois ? Quelles formalités administratives avant de faire construire une véranda ? Comment l’entretenir ? Marie Claire Maison vous apporte toutes les réponses à vos questions.
En France, plus de 80 000 extensions de véranda seraient construites chaque année, selon une étude menée par BatiEtude pour le SNFA (Organisation professionnelle représentative des concepteurs, fabricants et installateurs spécialisés dans les menuiseries extérieures réalisées en profilés aluminium). La véranda a en effet tout pour séduire. Pour agrandir sa maison ou pour profiter d'une luminosité naturelle, la véranda est la solution idéale. Avec ses grandes baies vitrées, la véranda apporte beaucoup de lumière à votre intérieur, tout en ajoutant du charme à l'aspect général de votre maison. Cependant, faire construire une véranda implique un budget conséquent, il convient donc de ne pas choisir sa véranda à la légère.

Construire une véranda : quels matériaux privilégier ?

Il existe en effet plusieurs types de vérandas : la véranda en bois, la véranda en acier ou la véranda en aluminium. Comment choisir ? Il faut d'abord s'interroger sur ses besoins : la véranda va-t-elle véritablement être une pièce en plus, une pièce à vivre, un salon, une salle à manger ou même une cuisine ? Ou bien imaginez-vous votre véranda comme un jardin d'hiver ? Selon la région où vous vivez, le choix de matériau sera également différent. Par exemple, l'acier, s'il est très résistant, supporte assez mal l'humidité. Si vous vivez dans une région ensoleillée, foncez ; si en revanche vous habitez une région pluvieuse, préférez plutôt une véranda en aluminium.
La véranda en bois fait dans le traditionnel, tout en ajoutant du cachet à votre maison. On l'adore avec une maison en pierres. L'atout principal du bois, c'est que c'est un excellent isolant thermique et phonique et qu'il est très résistant, avec un entretien régulier (lasure) à l'extérieur, environ tous les deux ou trois ans. Si l'acier séduit ceux qui recherchent l'élégance à travers son esthétisme moderne et raffiné, c'est la véranda en aluminium qui remporte tous les suffrages. Résistant, facile à entretenir et léger, l'aluminium permet d'installer des vitrages de grandes dimensions. Le plus ? Les grandes baies vitrées vont capter la chaleur du soleil et améliorent la performance énergétique de votre maison.

Construire une véranda : pour quelle toiture opter ? 

La toiture est la partie la plus délicate de la véranda. On craint souvent qu'il fasse trop froid ou trop chaud dans la véranda, selon les régions et les saisons, car le toit vitré capte toutes les variations du temps. C'est aussi par le toit que s'échappe la chaleur, tout en étant la partie la plus exposée aux rayons du soleil. Là encore, pour choisir, on s'interroge sur nos envies. Si c'est la luminosité que l'on recherche avant tout dans une véranda, mieux vaut opter pour un toit entièrement en verre, avec un vitrage à isolation renforcée. On peut aussi choisir une toiture mixte, avec des vitrages alternés avec des panneaux pleins revêtus d'aluminium laqué. Depuis quelques années, on voit aussi fleurir les vérandas à toit plat.