lunedì 2 luglio 2018

Veranda, pergola, serra biodinamica... aggiungere spazio si può...

Fare una Veranda Chiusa Senza Permessi
 

 

 
Una veranda è sicuramente un’idea accattivante perché permette di sfruttare lo spazio esterno anche quando il clima non è particolarmente caldo o quando la giornata è piovosa. Esistono ovviamente delle regole e dei vincoli da rispettare quando si decide di realizzare una veranda. L’idea può solleticare sia chi possiede un giardino e sia chi ha una terrazza o anche un semplice balcone.
Per veranda intendiamo uno spazio esterno coperto che può anche essere chiuso o comunque chiudibile. La differenza principale tra ciò che non necessita di autorizzazione e ciò che si può fare con meno vincoli consiste nella vivibilità dello spazio che andremo a coprire, chiudere o costruire. In pratica, qualsiasi zona coperta e chiusa diventa un locale autonomo o l’ampliamento di un locale esistente e va ad accrescere la volumetria totale della casa aumentandone il valore.
Vediamo insieme cosa si può o non si può fare, quali autorizzazioni sono necessarie e quali sono le sanzioni per chi non rispetta le normative in merito.

La veranda sul balcone


         
Chiudere il balcone, totalmente o parzialmente, permette di avere a disposizione uno spazio in più, utilizzabile in vari modi ma pur sempre un locale in più. Pertanto si tratta di un lavoro di nuova costruzione e, in base alle normative dei diversi comuni, prima di procedere è necessario ottenere un permesso per costruire oppure la segnalazione certificata di inizio di attività. Inoltre, a lavoro ultimato, bisogna segnalare la modifica catastale all’Agenzia delle Entrate.
Non ottemperare a questi obblighi costituisce un reato di abuso edilizio. Le conseguenze possono essere molto sgradevoli. Infatti, sarà obbligatorio rimuovere la struttura. Se non si provvede a proprie spese, la struttura verrà comunque rimossa e bisognerà pagare una sanzione pari al doppio dell’incremento del valore dell’immobile causato dalla presenza della struttura stessa. Per il reato di abuso edilizio, che non decade dopo la rimozione della struttura, si va da un’ammenda fino a €10.329 per inosservanza di norme e regolamenti all’arresto fino a 2 anni e ammenda da €15.493 a €51.645 per esecuzione di lavori senza permesso.

Per chiudere o coprire il balcone con strutture che prevedono l’impiego di telai rimovibili e tende non servono permessi ma, in base ai regolamenti comunali, potrebbe essere necessaria una comunicazione di inizio lavori.
Inoltre, bisogna tenere conto del regolamento condominiale che potrebbe non permettere di alterare l’aspetto della facciata dell’edificio.
Se l’edificio ha un valore storico o artistico, prima di procedere, è necessario ottenere il benestare della Sovrintendenza ai beni culturali.

Come Fare una Veranda Chiusa Senza Permessi

 
 
Per quanto riguarda il terrazzo, valgono le stesse regole che si applicano al balcone. Per realizzare una veranda o un pergolato senza permesso di costruzione e senza che ciò comporti modifiche catastali, è necessario che la struttura installata non vada a costituire un locale autonomo e vivibile che va ad aumentare la volumetria dell’appartamento. Come per il balcone, sono invece ammesse strutture rimovibili che, a prescindere dai materiali, costituiscano una protezione o una schermatura, una chiusura parziale ma non un locale autonomo.
 
Ma come fare se l’opzione veranda per un motivo o per l’altro non dovesse risultare percorribile?
In alternativa potreste pensare ad una serra bioclimatica. Questa presenta diversi vantaggi e, in molti casi, può essere allestita anche dove una veranda non viene autorizzata.
 
Cerchiamo di comprendere come mai e quando una serra solare può rappresentare davvero una valida alternativa.
Serra solare bioclimatica
Una serra solare o captante, visivamente appare come un volume vetrato da realizzarsi in adiacenza ad un edificio. Ecco perché, specie agli occhi di un profano, potrebbe sembrare identico ad una normalissima veranda.
Questo, però, deve tassativamente essere orientato e posizionato in un determinato modo, proprio perché il suo scopo primario è quello di captare l’energia solare convogliandola all’interno dell’edificio, contribuendo al riscaldamento dello stesso.
Quando si parla di serre bioclimatiche, a differenza di quanto avviene per le verande, la differenza non la fa l’impatto visivo, bensì quello energetico. Dunque, per ottenere il permesso di realizzare una serra bioclimatica è necessario soddisfare alcune specifiche tecniche ben precise.

I vantaggi che offre una serra bioclimatica

Una serra solare bioclimatica è, al pari della veranda, a tutti gli effetti, un volume abitativo realmente fruibile. La sua realizzazione, però, viene concessa a titolo gratuito, poiché viene considerata alla stregua di volume tecnico. Una serra solare non risulta neppure soggetta al pagamento degli oneri, previsti invece qualora, per una qualunque abitazione, si presenti un progetto che implichi un aumento di SLP e/o di volumetria.
I Plus però non si registrano solo a livello economico e burocratico, ma anche sotto il profilo energetico e prestazionale, perché la presenza di una serra può ridurre, anche significativamente, i consumi e le emissioni di CO2. Prova ne è il fatto che la realizzazione di manufatti di questo tipo si può perfino usufruire dell’Ecobonus!
A questo punto vi starete chiedendo: come mai non ci sono serre bioclimatiche un po’ ovunque? La risposta è semplice: una serra solare, per poter essere considerata tale e godere dei benefici appena esposti, deve rispettare rigide normative, specie in fatto di contenimento dei consumi energetici.
Il D.G.R. N.1216 del 10/01/2014 riconosce la funzione bioclimatica di queste installazioni solo a patto che:
  • vengano progettate in modo tale da integrarsi nell’organismo edilizio;
  • attraverso specifici calcoli energetici, si dimostri che la loro presenza comporta una riduzione almeno del 10% dei consumi di combustibile fossile utilizzato per il riscaldamento invernale;
  • non siano in alcun modo dotate di impianti né di riscaldamento né di raffrescamento;
  • abbiano una superficie di pavimento pari al massimo al 15-30% della superficie utile interna dell’alloggio e
  • soddisfino determinati requisiti anche in termini di orientamento, scelta dei materiali e rispetto alla presenza di eventuali schermature.
cit.: https://casinamia.com/chiudere-terrazzo-senza-abuso/
 
La véranda est l'extension de maison idéale. Mais quel type de véranda choisir ? En aluminium, en acier, en bois ? Quelles formalités administratives avant de faire construire une véranda ? Comment l’entretenir ? Marie Claire Maison vous apporte toutes les réponses à vos questions.
En France, plus de 80 000 extensions de véranda seraient construites chaque année, selon une étude menée par BatiEtude pour le SNFA (Organisation professionnelle représentative des concepteurs, fabricants et installateurs spécialisés dans les menuiseries extérieures réalisées en profilés aluminium). La véranda a en effet tout pour séduire. Pour agrandir sa maison ou pour profiter d'une luminosité naturelle, la véranda est la solution idéale. Avec ses grandes baies vitrées, la véranda apporte beaucoup de lumière à votre intérieur, tout en ajoutant du charme à l'aspect général de votre maison. Cependant, faire construire une véranda implique un budget conséquent, il convient donc de ne pas choisir sa véranda à la légère.

Construire une véranda : quels matériaux privilégier ?

Il existe en effet plusieurs types de vérandas : la véranda en bois, la véranda en acier ou la véranda en aluminium. Comment choisir ? Il faut d'abord s'interroger sur ses besoins : la véranda va-t-elle véritablement être une pièce en plus, une pièce à vivre, un salon, une salle à manger ou même une cuisine ? Ou bien imaginez-vous votre véranda comme un jardin d'hiver ? Selon la région où vous vivez, le choix de matériau sera également différent. Par exemple, l'acier, s'il est très résistant, supporte assez mal l'humidité. Si vous vivez dans une région ensoleillée, foncez ; si en revanche vous habitez une région pluvieuse, préférez plutôt une véranda en aluminium.
La véranda en bois fait dans le traditionnel, tout en ajoutant du cachet à votre maison. On l'adore avec une maison en pierres. L'atout principal du bois, c'est que c'est un excellent isolant thermique et phonique et qu'il est très résistant, avec un entretien régulier (lasure) à l'extérieur, environ tous les deux ou trois ans. Si l'acier séduit ceux qui recherchent l'élégance à travers son esthétisme moderne et raffiné, c'est la véranda en aluminium qui remporte tous les suffrages. Résistant, facile à entretenir et léger, l'aluminium permet d'installer des vitrages de grandes dimensions. Le plus ? Les grandes baies vitrées vont capter la chaleur du soleil et améliorent la performance énergétique de votre maison.

Construire une véranda : pour quelle toiture opter ? 

La toiture est la partie la plus délicate de la véranda. On craint souvent qu'il fasse trop froid ou trop chaud dans la véranda, selon les régions et les saisons, car le toit vitré capte toutes les variations du temps. C'est aussi par le toit que s'échappe la chaleur, tout en étant la partie la plus exposée aux rayons du soleil. Là encore, pour choisir, on s'interroge sur nos envies. Si c'est la luminosité que l'on recherche avant tout dans une véranda, mieux vaut opter pour un toit entièrement en verre, avec un vitrage à isolation renforcée. On peut aussi choisir une toiture mixte, avec des vitrages alternés avec des panneaux pleins revêtus d'aluminium laqué. Depuis quelques années, on voit aussi fleurir les vérandas à toit plat.

Nessun commento:

Posta un commento

Dimmi:....