Nel mondo di contratti e luci fluorescenti,
L'agente, su misura, veste l'armatura dell'affarista, Tra offerte e controfferte, il cuore del mercato si svela.
Eppure, nelle case dall'intonaco screpolato e nel profumo di ricordi intrecciati ai pavimenti di legno, Scorgi la tenerezza nascosta di vite vissute, narrate silenziosamente.
Tra le righe dei documenti, di fronte al freddo schermo del computer, si svolge il balletto dei numeri. Ma nelle stanze vuote, l'eco dei passi passati sussurra storie, Memorie dipinte sulle pareti, poesie intrecciate tra le stanze.
L'agente immobiliare, con occhi allenati a valutazioni e tabelle di mercato, diventa custode di desideri e custode di case, scrivendo saghe di ingressi e uscite.
Nel desiderio di chiudere la trattativa, l'attenzione si perde alle risate scomparse dei bambini nel cortile, Alla trama degli affetti, che sfugge dietro le cifre e i termini contrattuali.
E mentre il contratto sottolinea linee e margini, Nelle case, sottolineate dalle mani del tempo, Emergono le vite intrecciate, i ricordi coltivati, Incontri e addii, un palcoscenico di umanità trascurato.
Così, nel confronto tra la fredda realtà degli affari e la calda umanità delle case e delle persone, L'agente immobiliare danza tra i due mondi, un funambolo tra il profitto e il ricordo, una melodia tra il mercato e la memoria.
e anche
In questo vasto palcoscenico di mattoni e desideri, Un agente immobiliare sospira tra le vetrine di opportunità, Dove il cemento incontra sogni e transazioni si svelano.
Oh, agente delle dimore, custode di chiavi e speranze,
Nelle tue mani danzanti, il destino delle case s'intreccia,
Tra il peso dei contratti e l'aspirazione di nuovi inizi.
Negli occhi che scrutano piani e schemi, C'è un riflesso di strade percorse e sogni mai dimenticati, Un'ode silenziosa al viaggio tra fienili e giardini fioriti.
Eppure, nell'orizzonte del "venduto" e "acquistato", Si cela l'ombra di ciò che si è perso, sacrificato, Le storie d'amore e partenze, racchiuse nei confini del mattone.
Nel canto degli affari e nel lamento dei prezzi, L'agente cammina, negoziando tra speranze e compromessi, Un arbitro tra il possedere e il lasciar andare.
Così, con la penna delle clausole e la voce del negoziante, L'agente scrive il poema di case e cuori vaganti, Un'ode alla residenza e alla fugace dolcezza del "venduto".
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