martedì 14 novembre 2023

Inquilino giusto... timori e dubbi



 Una Signora è finalmente riuscita a riavere la disponibilità di un immobile dopo travagliate vicende con l'inquilino precedente. 

Ora la Figlia le suggerisce , visto le difficoltà, disagi e fastidi, di tenere vuoto l'appartamento. 

E' una prima reazione quasi automatica quando si sono avuti problemi su immobili dati in affitto.

Nella mia esperienza ho, invece, la certezza che i  buoni inquilini esistono e che occorre non avere fretta e  molta pazienza ed attenzione per riuscire a sceglierlo con relativa sicurezza.

Occorre valutare insieme: 

- la prima impressione sul comportamento alla richiesta informazioni:  modo di parlare, il modo di rispondere alle domande, atteggiamento del corpo… Tante domande aiutano ad avere un primo quadro di chi abbiamo domande. 

ad esempio:

:Per quale motivo ha deciso di cambiare casa? Per capire meglio la situazione del soggetto e perché ha deciso di trasferirsi.

Quanto pensa di restare? Per valutare la tipologia migliore di contratto di affitto.

Quante persone vivranno in casa? Per accertarsi che il numero di occupanti non superi la capacità della casa.

Ha animali domestici o prevede di averli in futuro? Una domanda importante per sapere prima di affittare se l’inquilino possiede un cane, un gatto o altro pet...

Fuma? Se il fumo è vietato in casa vostra, questo soprattutto per affitti transitori,  meglio chiarirlo subito.

Ha mai avuto problemi con la legge o ricevuto uno sfratto? Domanda pertinente, se la risposta vi pare evasiva, meglio investigare a fondo

Può fornire referenze da precedenti proprietari? Altra domanda pertinente. In alternativa ci si può rivolgere direttamente al proprietario. Può, essere, però, un’arma a doppio taglio. Se i rapporti tra inquilino e proprietario sono tutt’altro che rosei, quest’ultimo potrebbe avere interesse a fornirvi un quadro positivo della persona in questione allo scopo di sbarazzarsene quanto prima. Anche in questo caso, prudenza.

- reddito : È indispensabile conoscere la situazione reddituale del potenziale inquilino. Come? Richiedendo di verificare le buste paga se si tratta di un lavoratore dipendente, la dichiarazione dei redditi in caso di lavoro autonomo, la visura della Camera di Commercio (per artigiani e commercianti), il bilancio (se è società di capitale)

- le indagini Non si tratta di mettere in campo investigatori privati ma, se qualcosa è vago o  lacunoso, un buon colloquio ed eventuale contatto coi precedenti locatori può essere fonte di chiarimenti.

Vi sono poi altri punti da tenere in considerazione

  • Il rapporto reddito inquilino/prezzo dell’affitto
     Il rapporto – simile a quello utilizzato dalle banche per concedere i mutui – è 1:3 o 1:4. Per assicurare il pagamento di un affitto di 1.000 euro, quindi, le entrate mensili dovrebbero ammontare a 3/4000 euro. Nel caso di un rapporto 1:2, meglio soprassedere per evitare sorprese.  Esistono ulteriori forme di garanzia:
  • La prima è la cauzione che per legge garantisce fino a un massimo di tre mensilità del canone pagato. Vi sono garanzie aggiuntive da richiedere al potenziale inquilino.
  •  possiamo chiedere che vi sia un  garante ossia una terza persona, che con la  firma si impegna a coprire i canoni  in caso di mancato pagamento dell’affitto (normalmente si tratta di un genitore). Ė la forma di garanzia più semplice e immediata sempre che si possa contare su una persona che accetti di farlo e, a sua volta, abbia le giuste garanzie (es. un buon reddito e/o delle proprietà immobiliari).
  •  Altra possibile è quella bancaria ossia la fidejussione “a prima richiesta” con una copertura ideale fino a un anno d’affitto: l’arco di tempo, questo, necessario, per sfrattare un inquilino in caso di grave morosità. La tipologia di fidejussione “a prima richiesta” consente un altro vantaggio al proprietario di casa: quest’ultimo potrà rivalersi direttamente sulla banca senza ulteriori passaggi legali per ricevere la somma corrispondente alla spesa di affitto non pagata.

La prudenza deve essere la base della valutazione. 

Meglio aspettare qualche mese per concludere un contratto che doversene amaramente pentire successivamente.

Il metro che mi guida è sempre quello di pormi questa domanda: 

Fosse una proprietà della mia mamma la affitterei a questa persona? 




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