venerdì 27 settembre 2024

disappointed

 


Ho fatto vedere un appartamento a dei signori americani. 

La casa è di loro gradimento, inviano i documenti, preparo il contratto di locazione transitoria per alcuni mesi. 

Viene richiesto, ovviamente, un deposito cauzionale e il pagamento del primo mese. 

E qui iniziano le difficoltà. 

Invece di mandarmi la ricevuta del bonifico sul conto della proprietaria inviano un documento in .word con data pagamento oggi, 27 settembre 

Chiedo, per tre volte, di avere una ricevuta formale e il nome della Banca di appoggio senza avere risposte. 

La proprietaria si rifiuta di partire da Torino per firmare il contratto e consegnare le chiavi se non visualizza l'accredito...

Mi propongono di portare denaro contante che avrei trattenuto come deposito fiduciario e reso appena il denaro fosse stato accreditato.  

Benissimo soluzione possibile. 

Mi scrivono che allora annullano il bonifico. 

Rispondiamo dicendo che: no, non funziona così..

Mi hanno tenuta impegnata fino a tardi, ieri sera, in un tira e molla di risposte e attese.

Questa mattina dopo aver sollecitato risposte e senza mai avere avuto informazioni da quale banca sarebbe partito il bonifico, fuori tempo massimo per dar modo alla proprietaria di arrivare da Torino mi scrivono:

 "We didn’t sleep all night because of this horrible and stressful situation, and almost had to go to the hospital….it is affecting our health and we are not going to continue with this… the deal is cancelled"

Qualche dubbio a voi non verrebbe?


Troppe informazioni date non verificabili, tempistica non rispettata, poca chiarezza.

Tanto tempo perso. 

Molto irritata per chi si fa gioco degli altri (se in malafede) e delusa se non vi era volontà fraudolenta.




domenica 22 settembre 2024

 


Ho imparato, a malincuore in realtà, che applaudire indossando un fede di diamanti taglio baguette può portare a gravi danni alle pietre..

Ma ho anche la fortuna di conoscere e di aver potuto  riparare il mio anello alla gioielleria Maurice.

Attenzione e perizia ai massimi livelli.

Fatte tagliare le baguettes mancanti con la stessa purezza e luce delle altre, incastonato e rodiato: eccolo ora "risanato"!

Affidarsi alla gioielleria @Maurice a Ventimiglia è una vera sicurezza.

Grazie Patrizia!

Faithful Followers

Cosa devo pagare se mi distacco dall'impianto centralizzato?

 foto da Pinterest 


 Innanzitutto la legge, cioè l’articolo 1118, 4° comma, del Codice civile, stabilisce che:

  • il condomino può rinunciare all’utilizzo dell’impianto centralizzato di riscaldamento o condizionamento a condizione che dal suo distacco non derivino squilibri notevoli di funzionamento oppure aggravi di spesa per gli altri condomini;
  • a seguito del distacco, il rinunziante (cioè il condomino che si è distaccato), resta obbligato a pagare le spese necessarie per la manutenzione straordinaria dell’impianto e quelle per la sua conservazione e messa a norma.
  • Questo è quello che stabilisce la legge vigente.

    Usualmente, proprio per verificare che sussistano le condizioni di legge per consentire il distacco, l’interessato fa effettuare una perizia (magari da un tecnico scelto d’intesa con il condominio) per accertare che il distacco non comporti né squilibri notevoli nel funzionamento dell’impianto, né aggravi di spesa per gli altri condomini.

    L’assemblea, ove ricorrano le condizioni stabilite dalla legge, non può opporsi al distacco del condomino, mentre se le condizioni di legge non dovessero sussistere può sia negare l’autorizzazione al distacco sia, all’opposto, comunque decidere di consentirlo.

  • Eseguito il distacco, il condomino distaccato sarà comunque tenuto a continuare a pagare le spese per la manutenzione straordinaria dell’impianto, le spese per la messa a norma dello stesso e le spese di conservazione (che sono quelle di manutenzione ordinaria come chiarì il Tribunale di Roma con sentenza n. 6.078 del 13 dicembre 2017).

    Queste spese, come ha puntualizzato la Corte di Cassazione (sentenza n. 1.420 del 27 gennaio 2004), costituiscono obbligazioni cosiddette propter rem cioè che hanno origine dalla comproprietà sull’impianto comune (comproprietà che resta anche dopo il distacco) e, pertanto, vanno ripartite secondo i millesimi attribuiti a ciascun condomino, salvo diverso accordo unanime raggiunto dai condomini o contenuto in un regolamento di tipo contrattuale (cioè vincolante per tutti i condomini come pare essere quello vigente nel suo condominio e da lei allegato).

    Ed appunto il regolamento condominiale nel suo caso stabilisce che il criterio di ripartizione delle spese di manutenzione straordinaria e ordinaria degli impianti di riscaldamento e di condizionamento estivo ed invernale sia fissato in proporzione della cubatura delle singole unità immobiliari come indicato nella tabella allegata al regolamento stesso.

  • E, pertanto, per conoscere la proporzione precisa del contributo da lei dovuto per le spese di manutenzione straordinaria e ordinaria (dovute con riferimento all’impianto di raffrescamento condominiale) dovrà consultare la predetta tabella allegata al regolamento che potrà chiedere in visione ed in copia, ove non l’avesse a disposizione, all’amministratore condominiale.

    Articolo tratto dalla consulenza resa dall’avv. Angelo Forte da " la legge per tutti" https://www.laleggepertutti.it/702313_cosa-devo-pagare-se-mi-distacco-dallimpianto-centralizzato

mercoledì 18 settembre 2024

Testimonianza



 Un personaggio conosciuto, una malattia assolutamente democratica che non fa distinzioni...

Anche lei sottolinea che "La prevenzione e la diagnosi precoce possono salvarci la vita".

LILT lo proclama da sempre: Prevenire è vivere



lunedì 16 settembre 2024

Bye bye CITRA, Benvenuto CIN


foto da Pinterest

Negli ultimi anni, il mercato degli affitti brevi ha registrato una crescita significativa, specialmente nelle principali destinazioni turistiche italiane. Questo segmento, che coinvolge centinaia di migliaia di immobili in tutto il Paese, ha attirato l’attenzione delle istituzioni, che intendono regolamentarlo in modo più stringente. In particolare, sono state introdotte misure per combattere l’evasione fiscale, un fenomeno ancora molto diffuso tra i proprietari di immobili destinati a questo tipo di locazione.  

Il Governo ha messo a punto una serie di norme che includono l’obbligo di un nuovo documento, con sanzioni molto severe per chi non lo rispetta.

A partire dal 1° settembre 2024, il Ministero del Turismo ha introdotto il Codice Identificativo Nazionale (Cin), un documento obbligatorio per chiunque metta in affitto un immobile per brevi periodi. Questa nuova regolamentazione mira a censire tutti gli immobili utilizzati per gli affitti brevi a scopo turistico e a ridurre l’evasione fiscale.

 Il Cin deve essere esposto chiaramente all’interno dell’immobile e pubblicato in ogni annuncio online.

L’introduzione del Cin rappresenta un passo importante verso una maggiore trasparenza nel settore degli affitti brevi, garantendo il rispetto delle norme fiscali e di sicurezza. Il Ministero stima che ci vorrà un anno per completare l’intero processo di registrazione a livello nazionale

Il Cin deve essere richiesto da tutti i proprietari di immobili destinati a locazioni brevi.

 * Chi è già in possesso di un codice identificativo regionale o provinciale può fare domanda tramite il portale della Banca Dati delle Strutture Ricettive del Ministero del Turismo (Bdsr) per ottenere il nuovo codice nazionale.

 * Per chi invece non possiede alcun codice, è necessario accedere alla Bdsr tramite Spid o Carta d’Identità Elettronica e inserire i dati richiesti. (https://www.ministeroturismo.gov.it/banca-dati-strutture-ricettive/) 

L’ottenimento del Cin richiede che l’immobile rispetti determinate normative di sicurezza

Tra i requisiti principali vi sono l’installazione di sistemi di rilevazione di gas e monossido di carbonio, certificati e funzionanti, e la presenza di un estintore portatile conforme alle normative vigenti.

(vi consiglio, zona provincia di Imperia, di rivolgervi ad Andrea Borotto 3662088760, rapido affidabile e competente! E se siete altrove chiamatelo comunque per chiarire dubbi o procedure! ) 

Il mancato rispetto delle nuove normative comporta sanzioni da non sottovalutare. Chi non ottempera all’obbligo di registrare il proprio immobile e ottenere il Cin può ricevere multe che variano da 800 a 8.000 euro. Le sanzioni riguardano anche la mancata esposizione del codice: sebbene l’immobile sia in regola, l’assenza del Cin in un annuncio online o nella struttura può comportare una multa che va da 500 a 5.000 euro

domenica 1 settembre 2024

ARE o RRE che dir si voglia....

 


L'Attestato di Regolarità Edilizia (ARE): Cosa è e Perché è Importante

Cos’è l’Attestato di Regolarità Edilizia?

L'Attestato di Regolarità Edilizia (ARE) è un documento essenziale introdotto nel febbraio 2017, obbligatorio per le compravendite di immobili sia ad uso abitativo che commerciale. 

Questo attestato viene rilasciato da un tecnico qualificato iscritto all'Albo professionale, come un geometra, architetto o un ingegnere, e certifica che un immobile rispetta tutte le normative edilizie e urbanistiche vigenti. 

In altre parole, l'ARE attesta che l'immobile è stato costruito e, se del caso, ristrutturato con le dovute autorizzazioni comunali.

Perché è Importante l'ARE?

L'ARE è cruciale per diverse operazioni immobiliari:

  1. Compravendita di immobili: Prima di acquistare o vendere una casa, è fondamentale verificare che l'immobile sia conforme alle norme edilizie. Senza l'ARE, non è possibile procedere con la compravendita, poiché gli acquirenti potrebbero trovarsi con una proprietà non regolare.

  2. Richiesta di mutuo: Le banche e gli istituti di credito richiedono l'ARE come garanzia che l'immobile sia conforme e non presenti irregolarità edilizie. Senza questo documento, la richiesta di mutuo potrebbe essere rifiutata.

  3. Ristrutturazione con agevolazioni fiscali: Per beneficiare di incentivi e agevolazioni fiscali sulle ristrutturazioni, l'immobile deve essere in regola con le normative edilizie. L'ARE serve quindi anche in questo caso come prova di conformità.

  4. Donazione o cessione di diritti a terzi: L'ARE è obbligatorio anche in caso di donazione dell'immobile o cessione di diritti reali a terzi, come l'usufrutto.

  5. Surroga del mutuo: Nel caso si voglia trasferire il mutuo da una banca all'altra, l'ARE può essere richiesto per confermare la regolarità dell'immobile.

Chi può Rilasciare l’ARE?

L'ARE può essere rilasciato solo da un professionista abilitato iscritto all'Albo, come un geometra, un architetto o un ingegnere. Il tecnico effettua un sopralluogo sull'immobile, verifica la documentazione presso il Comune e il Catasto, e confronta lo stato attuale dell'immobile con quanto riportato nei documenti ufficiali. Al termine del processo, se tutto risulta conforme, viene rilasciato l'ARE, solitamente in due copie cartacee.

Importanza di Conoscere in Anticipo i Costi

È fondamentale essere consapevoli dei costi associati all'ottenimento dell'ARE. Questi costi possono variare in base alla dimensione e alla complessità dell'immobile e sono, di norma, a carico del venditore, salvo accordi diversi tra le parti. Conoscere in anticipo i costi aiuta a evitare spiacevoli sorprese e a pianificare adeguatamente il budget per la compravendita o la ristrutturazione.

Cosa Fare se l’Immobile non è Conforme

Se durante la verifica l'immobile risulta non conforme, l'attestato di regolarità edilizia segnalerà la presenza di irregolarità. Queste possono variare da gravi abusi edilizi, come la costruzione senza permessi, a modifiche minori non dichiarate, come la costruzione di tramezzi o la chiusura di balconi. In caso di non conformità, è necessario procedere con una sanatoria, ovvero regolarizzare la situazione depositando la documentazione corretta presso il Comune e pagando eventuali oneri. Senza questa sanatoria, il rogito notarile per la compravendita non potrebbe avere luogo, e l'operazione sarebbe considerata nulla.

Conclusione

Prima di procedere con la vendita di un immobile, è essenziale verificare che tutto sia conforme alle normative vigenti. L'ARE garantisce che l'immobile è in regola e fornisce la sicurezza necessaria per evitare problemi legali o finanziari durante la compravendita. Affidarsi a un professionista esperto per seguire l'intero iter di verifica e rilascio dell'ARE è fondamentale per assicurarsi che il processo si svolga senza intoppi, evitando brutte sorprese al momento del rogito.