Le tasse sulle seconde case:
Per gli affitti brevi, l’aliquota sarà
uniformata al 26%, eliminando la possibilità di applicare il 21% su uno degli
immobili affittati.
Inoltre, chi possiede una seconda casa
sfitta nello stesso Comune dell’abitazione principale dovrà pagare anche
l’Irpef, un onere che non si applica se l’immobile si trova in un Comune
diverso.
Vendita di immobili: attenzione
alle plusvalenze
Le imposte
sulla plusvalenza derivante dalla vendita di una casa variano in base al tempo
trascorso dall’acquisto. Se la vendita avviene entro cinque anni, il guadagno
viene tassato con aliquota ordinaria Irpef. Tuttavia, esistono esenzioni per
chi reinveste il ricavato in una nuova abitazione entro 12 mesi.
Per le case ristrutturate con il superbonus, la tassazione è ancora più rigida: se vendute entro dieci anni dal termine dei lavori, si paga il 26% sulla differenza di valore generata dalla ristrutturazione.
Aggiornamento delle Rendite
Catastali: Un Altro Fattore di Aumento
Gli immobili
sottoposti a ristrutturazioni devono obbligatoriamente aggiornare le rendite
catastali. Questo aggiornamento, spesso legato all’aumento della classe
catastale, comporta un incremento dell’Imu e può incidere negativamente
sull’Isee del nucleo familiare. Inoltre, per le seconde case sfitte nello
stesso Comune della residenza principale, l’aumento della rendita porta con sé
un aggravio anche sull’Irpef.
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