martedì 22 ottobre 2024

Cittadino brasiliano, residente in Portogallo:un caso di locazione a Sanremo

 



Un signore mi contatta per affittare fino ad aprile un appartamento. 

Ha passaporto brasiliano, la residenza in Portogallo, una carta identità italiana. 
Chiedo all ufficio che mi registra i contratti se devo fare comunicazione in Polizia. 
Bella domanda! È la risposta! 
Chiedo informazione agli uffici preposti:"non lo so, mandi una mail" la risposta ottenuta. 
Risolverò intesta do alla moglie che, di nazionalità brasiliana, ha acquisito cittadinanza e passaporto italiano. 

Nel dubbio io la comunicazione di ospitalità a cittadino straniero la farò comunque, ma mi stupisce la nebulosità delle informazioni disponibili... Lo

Contratto di locazione stranieri comunitari  

I contratti di affitto a stranieri comunitari seguono le stesse regole e procedure dei contratti sottoscritti con conduttori italiani.  

A tal proposito, si precisa che i contratti di locazione ad uso abitativo devono essere a forma scritta, a pena di nullità.  

Inoltre, devono contenere i seguenti elementi obbligatori:  

  • Data di stipula del contratto;  
  • Generalità della parte locatrice e della parte conduttrice;  
  • Descrizione dell’immobile; 
  • Durata della locazione; 
  • Importo del canone e modalità di versamento. 

All’interno del contratto, può essere definito l’importo del deposito cauzionale – ovvero la somma di denaro che la parte locatrice richiede al conduttore come garanzia contro eventuali danni arrecati nell’appartamento. Tale importo, per legge, non può essere superiore a 3 mensilità del canone e deve essere restituito, al termine della locazione, a meno che il conduttore non abbia arrecato danni alla cosa locata.  

Affitto a stranieri: contratti ad uso transitorio 

Infine, in taluni casi è possibile stipulare contratti ad uso transitorio. Tali contratti hanno durata non superiore ai 18 mesi e possono essere stipulati solo in presenza di specifiche necessità transitorie del proprietario o dell’inquilino.

Tali necessità vanno esplicitate nel contratto e supportate da idonea documentazione. Di seguito forniamo degli esempi di tali necessità.

Da parte del locatore:

  • la futura prospettiva di vendita dell’immobile locato; oppure
  • la necessità di utilizzare l’immobile per esigenze abitative proprie o di un familiare;
  • oppure per lavori di ristrutturazione già preventivati. 

Da parte del conduttore:

  • per esigenze lavorative; oppure
  • per assistenza a un proprio familiare; oppure
  • per acquisto, assegnazione o locazione di un’abitazione che si renda disponibile entro il periodo di durata del contratto; oppure
  • per ristrutturazione della propria abituale residenza.  

Affitto a stranieri senza codice fiscale

Spesso ci si chiede come sia possibile, per un cittadino non residente in territorio italiano e sprovvisto del codice fiscale, poter affittare un immobile in Italia. 

A tal proposito, l’Agenzia delle Entrate ha fornito alcuni chiarimenti con la risoluzione numero 5/E del 14 febbraio 2023.  

L’Agenzia ha chiarito infatti che l’obbligo di indicazione del codice fiscale dei soggetti non residenti in Italia – nei casi in cui esso non risulti già a loro attribuito – si intende adempiuto con l’indicazione dei seguenti dati: 

  1. Per le persone fisiche: nome e cognome, data e luogo di nascita, domicilio estero; 
  1. Per i soggetti non persone fisiche: la denominazione, la ragione sociale dell’azienda e la sede legale. Si specifica inoltre che le società, associazioni o altre entità senza personalità giuridica dovranno inoltre indicare gli elementi di cui al punto 1 per almeno uno dei rappresentanti legali. 

Di conseguenza, nelle richieste di registrazione dei contratti di locazione per i casi in oggetto, non è obbligatorio indicare il codice fiscale della parte conduttrice

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